Fondo Covid-19: alcuni chiarimenti sulla questione TARI

Come evidenzia l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL), fondazione ANCI di riferimento per gli enti locali in materia economico-finanziaria, sono emersi numerosi dubbi sul carattere di provvisorietà dei ristori e sulle eventuali compensazioni per 30 giugno 2021 come da art. 106 ex Dl 34/2020.

Ferma restando la chiara attribuzione contabile dei ristori alla voce “Trasferimenti correnti dai Ministeri” (E.2.01.01.01.001) al Titolo II delle entrate, ci si chiede se sia possibile utilizzare i fondi covid-19 per compensare le mancate entrate e le spese relative all’emergenza sanitaria. La nota del 5 agosto 2020 pubblicata dall’IFEL chiarisce che è possibile finanziare sia le attività di normale operatività dell’ente sia le necessità emerse alla luce dell’emergenza sanitaria che altrimenti non troverebbero adeguata copertura con precise assegnazioni. Rimane fondamentale per l’ente motivare ed illustrare la relazione causa-effetto tra l’emergenza sanitaria e l’impiego delle risorse per queste necessità.

SPESA CONSOLIDATA, NUOVE ATTIVITA’ E ACCANTONAMENTI

Ai fini di evitare un blocco della spesa ingiustificato, l’IFEL ritiene opportuno considerare il livello di spesa consolidata – quindi ricorrente – autorizzata nel 2019, tenendo conto dell’evoluzione delle entrate proprie. Si deve invece escludere, per motivi di prudenza e  coerenza con i principi contabili, il finanziamento di nuove attività ricorrenti. Inoltre anche un accantonamento di fondi  a titolo precauzionale nell’ipotesi di un ristoro esuberante è da scongiurare poiché tale scenario potrebbe non verificarsi. La condotta a cui l’ente deve orientarsi è il pieno utilizzo delle risorse covid-19 per finanziare le normali attività operative e le esigenze emerse alla luce dell’emergenza sanitaria che altrimenti sarebbero prive di copertura opportuna.

SI POSSONO USARE I FONDI COVID PER AGEVOLAZIONI E RIDUZIONI STABILITE AUTONOMAMENTE DALL’ENTE?

La nota IFEL spiega che si possono utilizzare le somme covid-19 per agevolazioni/riduzioni/esenzioni di tariffe o tributi. Tali misure devono essere però specifiche, limitate  anche con un adattamento  a situazioni locali di schemi nazionali (es. IMU settore turistico). Quindi una riduzione generalizzata di IMU o l’abrogazione per il 2020 dell’imposta di soggiorno è incompatibile con i criteri di necessarietà alla base del ristoro ex art. 106 del DL 34/2020. 

In particolare, nell’ambito della tariffa rifiuti, molti Comuni stanno deliberando propri schemi di agevolazione, tenendo conto delle competenze affidategli dalla legge, finanziabili con risorse proprie (art. 1 comma 660, legge 147/2013). L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (A.R.E.R.A.), inoltre, con la deliberazione 158/2020, ha fornito indicazioni utili per una revisione d’emergenza dei coefficienti tariffari per tutte quelle attività che sono state sottoposte a chiusura obbligatoria, in considerazione della minor produzione di rifiuti da parte delle utenze interessate. La stessa ARERA ha ammesso l’opportunità di venire incontro alle famiglie più in difficoltà per via della crisi.

In assenza di chiari riferimenti governativi, l’ANCI ritiene che il meccanismo di ristoro debba continuare a considerare un “normale” livello di mancate entrate TARI considerando uno schema di agevolazioni ragionevole.

Nelle prossime settimane, con il Decreto Agosto, sarà più chiaro il quadro delle risorse aggiuntive disponibili e i criteri di riferimento per il riparto, chiaramente rivisti rispetto a quelli finora considerati alla luce del nuovo bagaglio di informazioni utili (es. andamento della ripresa dei settori più connessi alle entrate locali, oneri e modalità di erogazioni dei servizi pubblici locali ecc..). Questo permetterà di equilibrare quei casi di enti in maggior sofferenza finanziaria rispetto a quelli con ristoro esuberante per la ripresa delle entrate.

GIUGNO 2021: COSA ACCADE?

L’art. 106 prevede che entro il 30 giugno 2021 una “definizione finale” dell’intervento di ristoro che terrà conto della valutazione dell’effettiva perdita di gettito e dell’andamento delle spese da effettuare”. Sulla base delle effettive minori entrate si potrà assistere alla rimodulazione delle somme assegnate agli enti. Questo permetterà sicuramente di sistemare i casi di enti in maggiore difficoltà finanziaria a fronte di casistiche di enti con ristori esuberanti stante la ripresa delle entrate locali.

Ad oggi non è possibile identificare quali saranno i criteri utilizzati ai fini della stima della perdita di gettito. Secondo l’IFEL, i rendiconti 2020 faranno emergere dati di valutazioni utili ma non è ancora chiaro come tecnicamente, in pieno esercizio 2021, si debba provvedere alla compensazione delle risorse. Per scongiurare effetti nefasti nel 2021, l’ANCI auspica che si possa seguire l’ipotesi di effettuare compensazioni positive o negative tenendo conto di una “regolazione degli effetti fondi che non influenzi per via diretta la competenza del 2021” focalizzandosi piuttosto sulle componenti libere e di accantonamento discrezionale dei risultati di amministrazione 2020 dell’ente, elementi disponibili da cui attingere in caso di eccesso di ristoro. Servirà una precisa fonte normativa che dirima questo aspetto.

ALLEGATI

Nota IFEL Fondo Ristoro Covid 19

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